mercoledì 15 ottobre 2008

3. L’ASTRATTISMO E IL MODELLO MUSICALE

Kandinskij vede nella musica quell’arte che, per eccellenza, è riuscita a rendere manifesto il proprio contenuto interiore: la musica serve dunque alla pittura come modello da seguire per un radicale rinnovamento in direzione dell’interiorità. “Con poche eccezioni e deviazioni la musica già da alcuni secoli è l’arte che non ha adeguato i suoi mezzi per ritrarre le manifestazioni della natura, bensì per assumere la vita psichica dell’artista e per creare una vita peculiare dei suoni musicali [...]. Un’arte deve imparare da un’altra arte in modo che quest’ultima proceda coi mezzi che le sono propri e deve imparare ciò, per usare poi nello stesso modo i propri mezzi secondo il proprio principio, ciò nel proprio principio che ad essa sola è peculiare” (Lo spirituale nell’arte).
Quello che Kandinskij vuole rendere manifesto nel quadro è la presenza di una dimensione temporale di una durata nel tempo, tale da consentire l’inserimento di uno spazio- psichico, soglia dell’incontro tra la propria impressione e quello dello spettatore: l’opera deve essere scoperta passo per passo (quasi seguendo la lettura di uno spartito musicale). Il pittore volontariamente complica la lettura dei propri dipinti al fine di inventare gli spettatori ad un percorso percettivo di ordine temporale. Inserendo pienamente la percezione del dipinto all’interno della dimensione temporale Kandinskij opera una sorta di equazione tra ascolto di un brano musicale e lettura dell’immagine pittorica: la perdita del carattere di reversibilità propria dello spazio pittorico tradizionale conduce ad una sorte di neutralizzazione della componente figurativa nell’oggetto pittorico e stabilisce la possibilità dell’avvicinamento programmatico tra le due arti.
L’artista si muove sempre all’interno di un orizzonte strettamente pittorico e sono le risposte a specifici problemi pittorici a condurlo sulla strada di nuove soluzioni formali. Anche l’organizzazione dello spazio figurativo per coordinata armonia cromatico – qualitativa è pienamente inserita all’interno dei principi dell’astrattismo, derivando dalla definizione della pittura come orizzonte delle risonanze interiori dei singoli elementi pittorici.



Quadro con arco nero, olio su tela, 1912, Parigi, Centre Pompidou
In questo dipinto si ha una tensione drammatica che emerge dal contrasto fra le diverse macchie di colore. La zona sinistra è determinata dal colore blu, colore della massima spiritualità, minacciato dalle macchia rossa a destra. La lotta fra le due forme è simboleggiata dall’arco nero che le unisce e le risolve nella macchia violacea in alto, punto di equilibrio e di fusione cromatica. Quella dell’arco è una figura che compare spesso nelle opere di Kandinskij. Simbolo di tensione e dinamismo ed è un elemento plastico, ma anche fluido.

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