mercoledì 15 ottobre 2008

4. I COLORI E LE FORME IN KANDINSKIJ

La forma per Kandinskij è vuota se non scaturisce emozioni dall’interiorità del pittore. Si ha la sequenza di emotività che unisce in modo continuo l’artista e lo spettatore (artista-percezione-emozione-spettatore). Il colore e la forma possiedono una “sonorità interiore” che viene trasmessa attraverso il quadro, sicche questo rappresenti degli oggetti, una storia, un paesaggio, oppure costituisca un mondo di forme autonome, completamente separate dai fenomeni naturali.
Questo è il nucleo del saggio “Lo spirituale nell’arte” nel quale Kandinskij definisce il rapporto tra interiorità ed esteriorità. La forma esteriore deve rispondere ad un criterio di necessità interiore, rinunciando al nello esteriore, convenzionale. Chi non ha fatto l’occhio a questo bello interiore lo trova naturalmente brutto, poiché l’uomo inclina generalmente all’esteriorità e non riconosce volentieri la necessità interiore”. La pittura deve prender esempio dalla musica e ottenere un “effetto psichico” corrispondente a questa.
In Kandinskij per giungere ad una composizione puramente pittorica fa uso di due elementi: il colore e la forma. La forma è la rappresentazione di un oggetto, di uno spazio astratto che ha una sua autonomia. Il colore non è soltanto una qualità della superficie, ma qualcosa che risplende all’interno rivelando l’essenza del mondo.
Ogni colore per Kandinskij ha un valore evocativo:
- il blu è il colore del cielo, della profondità;
-il giallo è caldo, energia;
-il rosso è ardente, è la forza sicura;
-il verde è quiete;
-il grigio è l’immobilità senza speranza;
-il viola è tristezza;
-il bianco è silenzio: “Un silenzio che improvvisamente riusciamo a comprendere. E’ la giovinezza del nulla o meglio un nulla prima dell’origine, prima della nascita. Forse la terra risuonava così, nel tempo bianco dell’era glaciale”;
-il nero è tragico silenzio: “Come un nulla senza possibilità, come la morte del nulla dopo che il sole si è spento, come un eterno silenzio senza frutto e senza speranza, risuona dentro di noi il nero”.
Ogni colore può essere inoltre potenziato o indebolito da una forma: le forme acute intensificano i colori squillanti (il giallo con il triangolo), mentre i colori che rendono il senso della profondità sono rafforzati da forme rotonde (l’azzurro con il cerchio), inoltre i colori che esprimono tenacia e passione si servono delle forme quadrate o con angoli retti (il rosso con il quadrato).




Alcuni cerchi, 1926, New York, Solomon R. Guggenheim Museum
Dall’ambiente grigio scuro emerge una forma primaria: il grande cerchio blu intenso circondato da una corona. Al suo interno è racchiuso un disco nero più piccolo, le loro circonferenze si toccano in un punto. E’ una matrice che genera in successione numerosi altri cerchi colorati, simili a coagulati trasparenti. Cerchi che si sovrappongono ad altri che mutando colore dove le forme si incrociano. Il cerchio è la forma più elementare, Kandinskij scrisse che è la sintesi delle più grandi opposizioni. Associa in una singola forma, e in un equilibrio, il concentrico e l’eccentrico.

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